venerdì 8 luglio 2011

Ugo Morelli: la mente e il paesaggio





Come è articolato il legame di meraviglia che stabiliamo con i fenomeni del mondo? Come applicare alla natura al paesaggio, all'aperto, i criteri estetici che di solito si applicano all'arte al la musica alla pittura? Come fa l'uomo ad un certo punto della sua storia a scoprire il paesaggio? Lo chiediamo a Ugo Morelli, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all'Università di Bergamo e autore di: Mente e paesaggio.





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Mentepaesaggio

Titolo Mente e paesaggio. Una teoria della vivibilità
Autore Ugo Morelli
Editore Bollati Boringhieri, 2011
ISBN 8833922219, 9788833922218
Lunghezza 177 pagine

Recensioni
Ognuno di noi ha un paesaggio nella mente e nel cuore. Un luogo dell’anima a cui è legato per origine o per scelta. O per tutte e due le cose. Che cosa ci incanta del paesaggio? Quali sono le ragioni che lo fanno somigliare a un’opera d’arte creata per noi dalla natura? Un luogo di elezione che assume a volte il timbro di una sinfonia e ci consegna il conforto di un calore quasi materno? Se si approfondiscono questi temi, come si fa in questo libro usando, tra l’altro, le vie delle scienze cognitive, il paesaggio diviene spazio di vita che connette il mondo esterno con il nostro mondo interno. Il paesaggio è sia dentro che fuori di noi e, mentre lo creiamo con la nostra immaginazione, a sua volta influenza i nostri stati d’animo, la qualità della nostra vita e la vivibilità nostra e della nostra specie. Ora che la nostra specie rischia la propria vivibilità sul pianeta terra, il paesaggio da sfondo assume una centralità che è figlia della malinconia e di un senso di perdita e che richiede un profondo cambiamento di idee e di comportamenti.

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