sabato 21 novembre 2009

Informare Comunicare

"Dare forma" e "mettere in comune"

Ai fini della definizione di queste due attività può essere utile riferirsi al significato letterale dei due termini "informare" e "comunicare", perché ciò consente di cogliere l'essenza di ciascuna attività.

"In-formare" significa letteralmente "dare forma", "plasmare, modellare secondo una determinata forma, struttura" (se l'in è negativo anziché intensivo, risulta per contrasto "in-forme" ciò che non ha una propria forma; "in-formale" ciò che non segue le formalità, le forme ufficiali). "Informazione" è la notizia, il dato che fornisce elementi di conoscenza, cioè che informa su qualcosa.

"Comunicare" deriva invece dal latino commune, composto di cum e di un derivato di munus ("incarico, compito"), per cui commune vuol dire letteralmente "che svolge il suo compito insieme con altri"; in Italiano il termine "comune" significa quindi ciò "che è proprio di almeno due persone o cose". Da qui una serie numerosissima di termini, fra cui appunto "comunicare", che indicano la condivisione, il mettere insieme, il rendere partecipi più soggetti: comunità, comunanza, comunione, comunismo, comunicativa, comunicato, e così via. "Comunicazione" è dunque l'atto o effetto del comunicare.

Partendo da queste definizioni di carattere lessicale si può forse cogliere l'essenza dell'informare e del comunicare. Se informare significa letteralmente "dar forma", ci si può allora domandare a che cosa le informazioni diano forma; la risposta è che informando si dà forma alla realtà, al mondo. In questa accezione "dare forma" equivale a "dare ordine", sia nel senso letterale di eliminazione del disordine sia nel senso più ampio di riduzione della complessità, cioè di semplificazione. Un mondo dove circolano le informazioni è infatti un mondo dove si circola meglio, dove è più agevole muoversi, lavorare, vivere.

Nell'informare prevale dunque il rapporto fra un soggetto (sia esso la fonte o il destinatario) e la realtà (mentre come si vedrà fra poco nel comunicare prevale il rapporto fra due o più soggetti). Le informazioni fornite da un soggetto ad un altro soggetto hanno lo scopo di facilitare il rapporto del destinatario delle informazioni medesime con il mondo in cui quest'ultimo si trova ad agire: esse "danno forma, danno ordine" alla realtà, quindi sono fornite per facilitare il muoversi all'interno di questa realtà dopo che essa è stata per così dire "illuminata" dalle informazioni. Se ci si sofferma a riflettere sull'effetto che dovrebbero avere le informazioni che quotidianamente ci vengono fornite, si vede che esse dovrebbero appunto renderci più agevole la vita, facilitando il rapporto con la complessità da cui siamo circondati; è vero che non sempre ciò accade, per esempio per la cattiva qualità delle informazioni oppure paradossalmente per un eccesso di informazioni, ma si tratta di situazioni patologiche
che non intaccano la funzione normale delle informazioni.

La radice di comunicare è invece in quel termine "comune" che indica ciò che è proprio di due o più persone, di un gruppo o, appunto, di una comunità; nel comunicare, a differenza che nell'informare, è fondamentale il rapporto fra i soggetti, piuttosto che non il rapporto fra questi e la realtà che li circonda. I soggetti che comunicano letteralmente "mettono in comune", cioè condividono, partecipano l'un l'altro qualcosa: ma che cosa mettono in comune? Di nuovo, come nel caso dell'informare, oggetto del comunicare è il mondo, ma non per dare ad esso una forma, bensì per dare ad esso un significato.

In sostanza, i soggetti che comunicano mettono in comune una determinata visione del mondo; attraverso la comunicazione il mondo acquista significato, tanti significati possibili quante sono le comunicazioni possibili. La comunicazione è dunque per definizione soggettiva, nel duplice senso che il suo contenuto dipende dal punto di vista dei soggetti che comunicano e che essa è essenzialmente un rapporto fra soggetti; l'informazione aspira invece ad essere oggettiva (come nel caso degli orari dei mezzi di trasporto), a dare cioé al mondo una forma che possa essere accettata da tutti, indipendentemente dal punto di vista, dalle esperienze, etc. dei soggetti che vengono informati.

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