sabato 21 novembre 2009

Educazione differenziata

La proposta dell’educazione differenziata
Ne parla Alessandra La Marca, Professore ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università degli Studi di Palermo

Secondo alcuni studiosi, oggi le “pari opportunità” tra uomo e donna si conseguono meglio quando le alunne non hanno in classe delle presenze maschili che assorbono l’attenzione degli insegnanti e limitano lo sviluppo della leadership femminile. Per altri, a scuola gli alunni devono sperimentare le stesse situazioni di collaborazione tra uomini e donne che esistono nella società. Secondo altri ancora , oggi i ragazzi in classe sono svantaggiati dall’eccessiva femminilizzazione del corpo docente e dal più rapido sviluppo delle compagne.
Il linguaggio usato nei documenti ufficiali dell’ONU e dell’ UE negli ultimi anni consente di ipotizzare una scuola neutra per quanto riguarda il genere degli alunni. Non mancano le voci a favore di una scelta della propria identità sessuale in età adulta, senza condizionamenti sociali e scolastici. È evidente che le convinzioni antropologiche influiscono sul modo di concepire l’educazione all’identità sessuale e di genere.
Secondo i promotori del congresso, fermo restando che agli uomini e alle donne bisogna offrire le stesse opportunità formative e della medesima qualità, ogni scuola dovrebbe avere la libertà di organizzarsi autonomamente, a condizione che accetti la valutazione pubblica dei risultati educativi ottenuti. Si ritiene infatti che la diversità dei modelli educativi, nel rispetto dei principi costituzionali, arricchisca culturalmente le società e stimoli la ricerca pedagogica. Il dibattito scientifico serve per comprendere le diverse situazioni scolastiche, sociali e personali che giustificano le diverse scelte pedagogiche, nel rispetto dei diritti educativi dei genitori.
Gli atti del congresso sono già disponibili e distribuiti dall’editore romano Armando.

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