domenica 6 novembre 2011

Ali Carr-Chellman: giocare per recoinvolgere i ragazzi nel modo di imparare.

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Sono qui per dirvi che abbiamo un problema con i maschi un problema serio. La cultura maschile nella scuola non funziona. E voglio spiegarvi come pensiamo di risolvere il problema. Comincio col dire che questo è un bambino e che questa è una bambina. E' l'immagine stereotipata di un maschietto e una femminuccia. Se semplifico le differenze tra i sessi allora non date peso a ciò che dico. Non lo farò, non mi interessa. Ecco altri tipi di maschio e femmina Non tutti i maschi rientrano in queste rigide definizioni di ciò che consideriamo maschi e femmine. Non tutte le bambine rientrano nella nostra idea delle femmine. In genere, i maschi tendono a essere in un certo modo e le bambine a essere nel loro. Il punto è che per i maschi il modo di essere e la cultura nella scuola di oggi non funzionano.

Come lo sappiamo? Il "Progetto 100 Ragazze" ci rivela statistiche interessanti. Esempio: per ogni 100 femmine sospese da scuola di maschi sospesi ce ne sono 250. Per ogni 100 femmine espulse da scuola i maschi espulsi da scuola sono 335. Per ogni 100 femmine in scuole speciali ci sono 217 maschi. Per ogni 100 ragazze con problemi di apprendimento di ragazzi ce ne sono 276. Per ogni 100 femmine con una diagnosi per disturbi emotivi troviamo 324 maschi. e poi questi numeri salgono parecchio se sei di pelle nera, se per caso sei povero, o se sei in una scuola troppo affollata. E se sei un ragazzo hai 4 volte più probabilità di una diagnosi per ADHD disordine di iperattività.

C'è però un'altra faccia della medaglia. E' importante riconoscere che alle donne serve ancora aiuto a scuola che guadagnano di meno anche per categoria di lavoro le ragazze continuano ad avere difficoltà in matematica e nelle scienze. E' tutto vero. Ma questo non ci impedisce di notare carenze nel leggere e scrivere tra i maschi di un'età compresa tra i 3 e i 13 anni. Quindi dobbiamo notarlo. Anzi, dovremmo fare come loro dato che le iniziative e i programmi che vengono attuati per le donne in scienza, matematica e ingegneria sono fantastici. Sono stati molto utili alle ragazze in questi campi. Dovremmo pensare a come farlo anche per i maschi durante i primi anni di scuola.

Anche dopo che sono cresciuti troviamo che il problema rimane. Se guardiamo alle università il 60% delle lauree oggi vanno alle donne, ed è un cambiamento siginificativo. Le università non sono a loro agio con l'idea che ci si avvicini al 70% di popolazione studentesca femminile. E si innervosiscono; perché le ragazze evitano le scuole senza maschi. Iniziamo a vedere lo sviluppo di centri e studi sui maschi per cercare di coinvolgere di più i maschi nel vivere l'università. Se parli coi professori, ti dicono "Certo, giocano ai video giochi, e scommettono in rete tutta la notte, e giocano a World of Warcraft. Questo peggiora il loro rendimento scolastico. Sapete una cosa? I videogiochi non sono la causa. I videogiochi sono un sintomo. I ragazzi sono scollegati da tempo. Ben prima di adesso.

Parliamo del perché si sono scollegati fra i 3 e i 13 anni. Ci sono tre motivi per cui, secondo me i ragazzi sono fuori sincrono con la cultura scolastica di oggi. Il primo é la "tolleranza zero". Conosco una maestra d'asilo suo figlio le ha affidato i suoi giocattoli, e allora lei ha dovuto togliere tutte le pistole di plastica. E' vietato avere coltelli di plastica, spade e accette e quel tipo di cose in un asilo. Che temono possa fare questo bambino con quella pistola? Davvero, dico. Comunque ci dimostra che oggi non si può più giocare duro in cortile. Non voglio difendere i bulli. Non intendo promuovere l'uso di coltelli e pistole nelle scuole. Ma quando si vede che un ragazzo del liceo, uno Scout che ha parcheggiato e chiuso la macchina con un coltellino dentro viene sospeso da scuola, allora credo che la tolleranza zero esageri.

La tolleranza zero si vede anche nella scrittura dei maschi. In molte classi oggi è vietato scrivere cose violente. Non si può scrivere nulla che abbia a che vedere con i videogiochi...sono argomenti proibiti. Il maschietto torna a casa e dice: "Odio scrivere" "Perché figlio mio?" "Posso scrivere solo quello che mi dice lei". "E lei cosa ti dice di scrivere?" "Poesie. Devo scrivere poesie. Piccoli momenti della mia vita. Non voglio scrivere questa roba qua." "Va bene. Di cosa vuoi scrivere invece?" "Di video giochi. DI come si sale di livello. Voglio scrivere di questo mondo così interessante. Voglio scrivere di un tornado che entra in casa e porta via tutte le finestre e rovina i mobili e uccide tutti." "Va bene." Dillo a una maestra, e ti chiederà, seriamente "Dobbiamo mandarlo dallo psicologo?" La risposta è no, è solo un bambino. E' solo un ragazzino. Oggi non si può scrivere di queste cose in classe.

Questo è il primo motivo: la tolleranza zero e quello che comporta. Il secondo è la cultura: maschi e scuola sono fuori sinc: ci sono meno maestri di sesso maschile. Chi ha più di 15 anni non lo può capire, visto che è solo negli ultimi 10 anni che i maestri elementari sono stati dimezzati. Siamo scesi dal 14% al 7%. Vuol dire che il 93% degli insegnanti che i nostri ometti hanno alle elementari sono donne. Che problema c'è? Le donne sono brave. Sì, certo. Ma degli uomini da prendere a modello che dicano: essere in gamba è un valore - hanno i padri, o dei preti o dei capi Scout ma alla fine per 6 ore al giorno tutti i giorni sono in un'aula di scuola. E in molte di queste aule gli uomini non esistono. E allora pensano: questo non è posto per maschi. E' un posto per femmine. E io non sono tanto bravo qui quindi forse è meglio giocare ai videogiochi o fare sport o cose simili, visto che questo non è posto per me. Gli uomini qui non c'entrano, è ovvio.

Quindi, in modo diretto ecco quello che vediamo. Meno direttamente l'assenza di presenza maschile in quella cultura - metti che in una sala insegnanti ci sia una conversazione su Joey e Johnny che si sono picchiati in cortile "Che si fa con questi bambini?" La risposta dipende da chi siede a quel tavolo. Sono uomini? Ci sono mamme che hanno avuto figli maschi? Vedrete come cambia il tono a seconda di chi siede attorno a quel tavolo.

Terzo motivo del fuori sinc scuola-maschi: l'asilo di oggi è la seconda di una volta. Il curriculum scolastico è stato molto compresso. A 3 anni devi saper scrivere il tuo nome in modo leggibile, se no verrai considerato lento nello sviluppo. Quando arrivi in prima devi già sapere leggere paragrafi di testo magari anche senza disegno in un libro di 25 - 30 pagine. Se no, dovremo metterti in un corso di recupero per la lettura. Quei maestri di recupero ti diranno: ci sono 4-5 maschi per ogni femmina in quei corsi, alle elementari.

E' un problema perché il messaggio che arriva ai maschi è: "dovete sempre... ...fare quello che dice la maestra." Lo stipendio dell'insegnante dipende dai vari programmi speciali e dagli esami, dalla propria responsabilità e da queste cose qui. Deve trovare un modo per far fare a tutti i bambini questo curriculum - e anche alle bambine. Il curriculum compresso non funziona per i bambini attivi. Succede che la maestra dice "Siediti per favore... stai zitto, fai come dico io e obbedisci, non perdere tempo e concentrati, fai la femmina." Ecco quello che dice loro. Indirettamente, ma dice proprio questo. E' un problema molto serio. Da dove arriva? Viene da noi stessi. (Risate) Siamo noi a volere piccoli che leggono a 6 mesi. Avete visto le pubblicità? Vogliamo vivere a Lake Wobegon... ...dove ogni bambino è sopra la media. Ma così non facciamo del bene ai nostri bambini. Non è giusto per il loro sviluppo e in particolare non funziona per i maschi.

Allora che si fa? Dobbiamo incontrarli sul loro terreno. Dobbiamo entrare nella cultura dei ragazzi. Dobbiamo cambiare approccio su come si accetta un bambino alle elementari. Possiamo fare delle cose specifiche. Possiamo creare giochi migliori. Troppi dei giochi educativi per ragazzi oggi sono soltanto delle carte. Vecchi mezzi per ripetere, ma glorificati. Non c'è profondità, né la ricchezza narrativa che hanno i veri video-giochi che interessano davvero ai ragazzi. Quindi dobbiamo creare giochi migliori. Dobbiamo parlare a genitori e insegnanti e amministratori e politici. Deveono capire che servono più uomini nelle aule. Dobbiamo riconsiderare la "tolleranza zero". Hanno un senso? Dobbiamo pensare a come decomprimere il curriculum, se si può per riportare i maschi in uno spazio dove possano essere più a loro agio. Tutto questo dialogo deve esserci.

Ci sono ottimi esempi... di scuole - il New York times ne ha parlato tempo fa. Un creatore di giochi della New School ha messo su una scuola di video giochi. Ma per pochi ragazzi soltanto. Non potrà aumentare molto nei numeri. Dobbiamo cambiare la cultura anche emotiva... che politici, scuole e genitori hanno nei confronti di... ...cosa è accettabille e perchè... a scuola, oggigiorno. Dobbiamo trovare più soldi per creare giochi. Dei buoni giochi eltrronici costano soldi, e World of Warcraft ha un bel budget. Molti giochi educativi no. Dove abbiamo iniziato: io e i miei colleghi Mike Petner e Shawn Vashaw abbiamo osservato gli atteggiamenti degli insegnanti per capire come vedono i videogiochi, che ne pensano. Abbiamo scoperto che parlano dei ragazzi nella loro scuola, di quelli che parlano di giochi, in modo piuttosto avvilente. Dicono: "Parlano sempre di quella roba. Parlano dei loro pupazzetti e dei premietti che ottengono o come diavolo si chiamano. Parlano sempre di quella roba là." I maestri dicono così come se fosse appropriato farlo. Ma se fosse calpestata la vostra cultura, come vei sentireste? Non è piacevole dover ricevere questo genere di commentario. Si innervosiscono per ogni cosa che abbia a che vedere con la violenza. per via della tolleranza zero. Pensano che genitori e scuole non accetteranno mai nulla.

Degli insegnanti dobbiamo esaminare gli atteggiamenti per trovare il modo di cambiarli. in modo che chi insegna sia più aperto ad accettare la cultura dei bambini in aula. In caso contrario, i maschi lasceranno le elementari pensando: "Era un posto per femmine; non un posto per me. Quindi posso solo fare video-giochi o sport." Se cambiamo queste cose facendoci attenzione e ricoinvolgiamo i ragazzi nel modo di imparare, allora lasceranno le elementari pensando: "Sono in gamba".

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