mercoledì 26 ottobre 2011

La terza rivoluzione industriale (J. Rifkin)





Il petrolio e gli altri combustibili fossili, le fonti energetiche su cui si basa l'odierno stile di vita nei paesi dell'Occidente, sono in via di esaurimento, e le tecnologie da essi alimentate stanno diventando obsolete. Intanto, i mali che affliggono il mondo globalizzato - crisi economica, disoccupazione, povertà, fame e guerre - sembrano aggravarsi anziché risolversi. A peggiorare le cose, si profila all'orizzonte un catastrofico cambiamento climatico provocato dalle attività industriali e commerciali ad alte emissioni di gas serra, e che già entro la fine di questo secolo potrebbe mettere a repentaglio la vita dell'uomo sul pianeta. La nostra civiltà, quindi, deve scegliere se continuare sulla strada che l'ha portata a un passo dal baratro, o provare a imboccarne coraggiosamente un'altra. E non ha molto tempo per farlo. Dopo trent'anni di studi e di attività sul campo, Jeremy Rifkin decreta la fine dell'era del carbonio e individua nella Terza rivoluzione industriale la via verso un futuro più equo e sostenibile, dove centinaia di milioni di persone in tutto il mondo produrranno energia verde a casa, negli uffici e nelle fabbriche, e la condivideranno con gli altri, proprio come adesso condividono informazioni tramite Internet. Questo nuovo regime energetico, non più centralizzato e gerarchico ma distribuito e collaborativo, e che segnerà il passaggio dalla globalizzazione alla "continentalizzazione", dovrà poggiare su cinque pilastri...



1) spostamento del paradigma energetico verso le energie rinnovabili; 
2) trasformazione di ogni edificio di ogni continente in micro-centrali ad energia rinnovabile per produrre energia in loco
3) sviluppo ed utilizzo dell'idrogeno e di altre tecnologie per l'immagazzinamento delle energie discontinue in ogni edificio e in tutta la rete delle infrastrutture; 
4) uso delle tecnologie di Internet per trasformare la rete elettrica di tutti i continenti in una gigantesca inter-rete per lo scambio di energia che si comporti esattamente come Internet (quando milioni di edifici produrranno localmente piccole quantità di energia, potranno vendere il loro surplus energetico alla rete e condividere la loro energia con i loro "vicini" in tutto il continente);
5) trasformare la flotta di veicoli di trasporto individuale e collettivo in veicoli elettrici plug-in e in veicoli a fuel cells, in grado di ricevere e rilasciare energia dalla e nella inter-rete intelligente continentale.

Tutto ciò per ovviare alla tragica crisi economica ed energetica che sta investendo il mondo intero e che, se non affrontata con le giuste misure e con oculati programmi di ammodernamento e miglioramento delle infrastrutture, molto probabilmente porterà alla scomparsa non solo del genere umano, ma di tutta la biosfera del pianeta Terra. 

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