lunedì 11 ottobre 2010

Il cammino delle Pievi

Camminare e pregare, ma anche camminare e riflettere, fare un percorso a piedi che consente di conoscere la storia e le radici della tradizione locale; che permette di stare insieme e conoscersi avvolti dalla calma e dalla frescura dei paesaggi della montagna carnica , e di degustare i piatti della cucina locale. È quanto propone “Il cammino delle pievi”, un itinerario di 250 chilometri suddiviso in 14 tappe di lunghezza compresa tra i 12 e i 20 chilometri ciascuna; un percorso che, in piccolo, si rifà a quello di fede di Santiago di Compostela.
L’iniziativa friulana è stata presentata alla Polse di Cougnes, presso la Pieve di San Pietro, a Zuglio. Qui, nella calma della montagna, ha preso forma negli ultimi anni un centro di rilevante interesse, non solo dal punto di vista di fede e spiritualità (con la storica chiesa e il romitorio per chi desidera passare un po’ di tempo in solitudine), ma anche per cultura, scienza e tradizione (con osservatorio astronomico, orto botanico e scuola per imparare a suonare le campane).
Sarà proprio l’Arciconfraternita dello Spirito Santo di San Pietro di Zuglio a curare il progetto del “Cammino delle pievi”, nato in origine da un’idea scaturita in seno a un piccolo gruppi di cittadini friulani, desiderosi di valorizzare la zona carnica con un piano di valenza salutistica, storica, spirituale e di fede. Alla presentazione ha preso parte anche l’arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, che ha salutato l’iniziativa con espressioni di apprezzamento. Il cammino è stato illustrato nei giorni scorsi ma si potrà calcare solo il prossimo anno, all’inizio della bella stagione.
I mesi che ci separano dall’estate 2010, infatti, saranno impiegati per mettere a punto il progetto, per farlo conoscere tra fruitori e pellegrini e per organizzare in ogni dettaglio l’aspetto logistico. Sarà necessario realizzare e installare un’apposita tabellonistica, sistemare la sentieristica, realizzare una brochure illustrativa per i camminatori, contattare le strutture ricettive e di ristorazione attive lungo il tragitto per stipulare accordi e convenzioni (a favore del pellegrino-escursionista, per pernottamento e ristoro).
Ogni locanda o trattoria affiggerà poi all’esterno la targa del cammino che ha già il suo simbolo: la pieve di San Pietro in Zuglio stilizzata con due edifici sacri più piccoli disegnati al suo interno. L’itinerario parte da Imponzo e si chiude a San Pietro con tappe che si possono percorre una al giorno, di seguito o anche singolarmente (per la maggior parte si raggiungono anche in automobile).
Il percorso (dalle 4 alle 6-7 ore di marcia tranquilla per tappa compresi momenti di relax) nasce per essere alla portata di tutti: non è quindi solo per escursionisti ma in primo luogo per famiglie. Le pievi carniche che tocca, in un anello quasi circolare, sono San Floriano di Illegio (Tolmezzo), Santa Maria oltre But di Tolmezzo, Santo Stefano di Cesclans (Cavazzo Carnico), San Martino di Villa di Verzegnis, Santa Maria Maddalena a Invillino (Villa Santina), Santi Ilario e Taziano a Enemonzo, Santa Maria Annunziata a Castoia di Socchieve, Santa Maria del Rosario a Forni di Sotto. Si tocca anche lo splendido santuario di Sant’Osvaldo a Sauris, già storica meta di pellegrinaggi. L’anello carnico tocca, col collegamento Ovaro-Sappada, quello “gemello” del Veneto (già accessibile) ovvero il “Cammino delle Dolomiti”, che parte da Feltre.

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