domenica 25 ottobre 2009

Etnopedagogia

L'etnopedagogia in sede di ricerca studia i fattori educativi propri
delle culture popolari -anche nelle società complesse- e tradizionali.

Occupandosi dei sistemi di trasmissione della cultura e dei saperi,
dei fenomeni d'acculturazione e d'inculturazione, d'inclusione od esclusione sociale (ad es.: riti di passaggio).

Studiando i sistemi d'informazione culturale dei socio-etnemi e degli ideo-etnemi.

Nelle società occidentali l'etnopedagogia può fornire, ad esempio, chiavi di lettura per lo studio del passaggio adolescenziale quale tentativo d'inclusione nel mondo adulto pur nella mancanza di momenti significativi d'inclusione se non formali (maggiore età, patente di guida, diritto al voto).

In sede propositiva l'etnopedagogia si occupa della valorizzazione delle culture particolari progettando iter formativi finalizzati alla valorizzazione stessa di quei patrimoni, pensiamo ad esempio all'esperienza delle scuole occitane Calandretas o di quelle basche.

Infine l'approccio etnopedagogico permette uno sguardo nuovo e di settore su alcuni temi che hanno un ricaduto educativo, pensiamo ad esempio ai fenomeni psicosociali legati all'immigrazione e al disagio sociale e culturale correlato, anche per l'età adulta.

L'etnopedagogia pur partendo da uno studio del particolare ha una tensione assiologica universale; solo partendo dal particolare si possono cogliere gli altri particolari e farsi così un idea di rispetto dell'universale.
Pensiamo all'opera di Silvia Montefoschi L'uno e l'altro, alle riflessioni di Grazia Apisa Gloria e chiaramente ai colleghi brasiliani del Movimento de Etnopedagogia.

L'etnopedagogia si pone quindi come sintesi e incontro fra vari saperi delle scienze dell'uomo, specificatamente tra le scienze demo-etno-antropologiche e le scienze dell'educazione.

Etnopedagogia da sintesi e incontro si fa strumento interpretativo, specifico e proprio dell'ambito d'indagine:
la trasmissione del sapere nelle culture popolari e il processo educativo proprio di ogni cultura.

Nessun commento: